venerdì 29 gennaio 2010

Quanto siamo trafelate? segnali.....II riflessione

Il post precedente sembra una situazione paradossale, amplificata, invece presenta un quadro di situazioni molto reali delle donne e talvolta anche di uomini (ma loro procedono con più tranquillità pur facendo le stesse cose).Questo quadro presenta un pericoloso coctail di stress,sensi di colpa, sentimento di indispensabilità e onnipotenza,disequilibrio di gestione della quotidianità,che a volte presenta grande energia,a volte invece è vissuta come molto pesante.Le donne candidate ad essere trafelate,sono coloro che hanno accettato la sfida della piena realizzazione di sè,nella professione e nella famiglia,donne che faticano parecchio per tenere in equilibrio la loro intensa quotidianità.Storicamente non abbiamo neanche un modello di riferimento cui appoggiarci, e allora è l'apoteosi del fai da te! Vige lo scambio con il tuo simile trafelato: se congeli il sugo in monoporzioni è più facile ad accontentare i gusti di tutti;io le lenzuola le piego un pò umide e poi le metto sotto un peso;nella pausa pranzo vado al market e poi mi faccio tenere il pesce pulito in frigo;mi presti la tua signora,colf, la mia è malata?Io per le telefonate ho messo il viva voce, io invece ho la cervicale comportamentale poichè parlo al telefono mentre stiro, lavo insalata, metto a posto la lavastoviglie!!!! E' meglio farsi amici un paio di condomini ...per gli imprevisti!!! io non ho il tempo x il caffè ,metto un bric in macchina e faccio un sorso a strappi!fin qui niente di grave, sono solo colpi di genio creativo,problem solving del quotidiano. Quando però il gioco si spinge oltre allora iniziano i segnali della sindrome:accellerazione delle parole,irritabilità, movimenti scattosi.Credo che siamo nella forma media quando alterniamo scoppi di ira aomplificati x un nonnulla a crisi di pianto, quando la rabbia e la sconfitta interagiscono, si alternano, e soprattutto quando all'improvviso c'è un imprevisto che ci fa saltare i nervi, che fa vibrare il nostro incastro quotidiano e ci trasforma in tigri ruggenti, in sibille,che presagiscono vari tipi di apocalisse. Il disagio raggiunge la forma grave quando passiamo dall'emotivo alla somatizzazione, è inespresso e si condensa:nodo alla gola,palpitazioni, mal di testa, prurito, instabilità dell'umore fino al pensiero della catastrofe incombente.A questo punto tutte la giornate presentano un dramma, una bella famiglia non lo è più,un bel lavoro ti è estraneo e ti appare assurdo quanto fatto fino ad allora,ed inevitabilmente iniziano gli scivoloni depresivi.

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